Categoria "Vegetariano"

Fattoush

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Il fattoush è un’insalata tipica libanese diffusa in gran parte dei paesi mediorientali e spesso servita come meze, ossia antipasto (in questo caso freddo). Si tratta di un piatto contadino estremamente semplice e versatile e da quando l’ho scoperta me ne sono letteralmente innamorata.

“Fattoush” in arabo vuol dire “pane sbriciolato” ed infatti uno degli ingredienti che la distinguono è proprio il pane pita tostato (o fritto) con cui viene guarnita. L’ingrediente segreto ed immancabile è il sumac,  una spezia che viene prodotta essiccando e macinando le bacche rosse del sommacco. Ha un sapore acidulo molto simile al limone ed è usatissima nella cucina mediorientale per insaporire pesce, pollo, verdure e salse.  Il sapore viene poi reso ancora più ricco ed intenso condendo il tutto con l’ottimo sciroppo di melograno.

Considerate le dosi sotto come indicative. Usate le verdure che vi piacciono e nella quantità che preferite. Per il condimento, vi consiglio di assaggiare e testare mentre lo preparate, così in base al vostro gusto potrete decidere se aggiungere più aglio, sale o melassa. Cercate solo di bilanciare la quantità di verdure con quella del condimento, in modo che l’insalata non venga scondita.

Ingredienti
1 cespo piccolo di lattuga
2 pomodori
3/4 cetrioli libanesi (si distinguono da quelli tradizionali perché di dimensioni più piccole, ma vanno benissimo quelli che trovate)
un mazzetto di menta (si usano solo le foglie)
1/2 cipolla (della varietà che preferite, va bene anche il cipollotto)
1/2 peperone verde
2 – 3 cucchiai di chicchi di melograno
2 pane pita
1 cucchiaino di sumac + altro per guarnire
1 spicchio di aglio
60 ml di melassa di melograno
1 cucchiaino scarso di sale
circa 120 ml di olio

Preparazione
Preriscaldare il forno a 200°C. Nel frattempo sbucciare l’aglio e pestarlo assieme al sale in un mortaio. Mischiare la pasta di aglio con la melassa di melograno, l’olio e il sumac. Mischiare bene e lasciare da parte.

Lavare le verdure, asciugarle e tagliarle come per una tradizionale insalata.

Affettare il pane pita in strisce di 1 o 2 cm di larghezza, disporle su una teglia foderata di carta forno e condire con un filo di olio, sale e sumac. Tostare il pane in forno per circa 10 minuti, facendo molta attenzione che non bruci. Una volta dorato togliere dal forno e spezzare le strisce di pita a pezzetti.

Condire l’insalata con il mix di aglio, sumac e melassa (aggiustare di sale se necessario) e prima di servire guarnire con i pezzetti di pita, il sumac, una manciata di chicchi di melograno e qualche fogliolina di menta.

 

Frullato al mango, lime e acqua di cocco

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E’ arrivato il caldo. Sono stata via per poco meno di 3 settimane e al mio ritorno il venticello freschino che avevo lasciato è ¨ diventato caldo e appiccicoso. Lo sapevso, me lo aspettavo, ma non così presto.

Mi dicono che non è ancora nulla, che siamo appena all’inizio e anzi questo non è affatto caldo, eppure io già  fatico e non oso immaginare cosa sarà  agosto. Molti in estate rientrano in Italia per sfuggire alla calura, ma la mia coscienza mi impedisce anche solo di valutarlo questo escamotage. Siamo partiti in due e anche se io posso lavorare da qualunque posto mi sentirei parecchio egoista a fuggire per due mesi o più. Insomma, anche il caldo fa parte del pacchetto quindi cercherò di conviverci come meglio posso.

Il mio piano di sopravvivenza prevede tra le altre cose vagonate di frullati super idratanti come questo freschissimo smoothie di mango, acqua di cocco e lime, che ho ripreso da uno degli ultimi libri acquistati qui a Dubai. Si intitola Clean Slate ed è davvero una grande fonte di ispirazione, ve lo consiglio.

Vivendo in Thailandia sono diventata una grande amante del mango, che prima invece non mi esaltava. Ne esistono tantissime varietà, la mia preferita è appunto quella Thailandese (Nam dok mai), ma qualunque tipo andrà bene per questa ricetta, l’importante è scegliere un frutto maturo che dia dolcezza, cremosità e colore intenso al frullato.

L’acqua di cocco è l’elemento idratante e direi insostituibile. Si prende dai cocchi ancora verdi, quelli in cui la polpa è ancora sottile, molle e dal sapore non molto gradevole e ricchi invece di acqua piena di nutrienti come vitamine, amminoacidi e minerali. Quest’acqua ha bassissimo contenuto di carboidrati,  contiene più potassio di 4 banane messe insieme ed è più salutare e benefica di molte bevande energetiche (il Gatorade, per esempio). Idealmente la fonte migliore sarebbe una noce di cocco appena raccolta, ma in alternativa si può trovare anche confezionata. In Italia ci sono diverse marche disponibili ma prima di acquistarla leggete bene le etichette: evitate le marche con zuccheri aggiunti, quelle arricchite da vitamine e aromi, quelle provenienti da concentrati e pastorizzate (qui c’è un’interessante articolo a riguardo).

Ingredienti (per 1 bicchiere di frullato)
1 mango maturo
1 bicchiere di acqua di cocco
2 cucchiai di succo di lime
un pizzico di pepe di cayenne* (nella ricetta originale c’è, ma io non l’ho messo)

Procedimento
Sbucciare e tagliare il mango a pezzetti, unire tutti gli ingredienti nel bicchiere del frullatore e frullare fino ad avere uno smoothie cremoso ed omogeneo. Volendo potete aggiungere a piacere qualche fogliolina di menta.

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Fonti:
– From the editors of Martha Stewart (2014), Mango – coconut water smoothie, in “Clean Slate: a cookbook and guide”, pag. 116.
The Chemical Composition and Biological Properties of Coconut (Cocos nucifera L.) Water, in Molecules — Open Access Organic Chemistry Journal
The thruth about coconut water, in WebMD

Coleslaw con salsa light

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La coleslaw (o cole slaw) è un’insalata a base di cavolo cappuccio, tagliato molto finemente.

Ha una storia interessante: le sue origini sono olandesi (il nome deriva infatti dalla parola fiamminga koolsla, in cui  “kool” significa cavolo e “sla” è l’abbreviazione di insalata). Tra il XVII e XVII secolo, i moltissimi olandesi che emigrarono negli USA – in particolare a New York che non a caso era originariamente  chiamata New Amsterdaam – ne diffusero la ricetta. La base è appunto il cavolo cappuccio, al quale si possono aggiungere altre verdure come ravanelli, carote, peperoni. Nel corso degli anni è stata poi aggiunta anche la salsa con maionese (invenzione del XVIII secolo), che può però essere sostituita anche da panna acida o latticello (buttermilk).

Io ne ho preparata una versione light, ossia ho rivisitato la salsa facendo a meno della maionese e utilizzando invece il cottage cheese, che ho frullato per rendere più cremoso e ho poi insaporito con senape, miele, sale e pepe.  La senape gli ha dato un po’ di piccantezza mentre il miele ha bilanciato la nota acidula tipica di questo formaggio.

Ingredienti (per 1 porzione)
1/4 di cavolo
1/2 carota
2-3 ravanelli
1/2 cetriolo
1 falda di peperone rosso
cottage cheese (jocca), circa 90g
1 cucc di olio
2 cucc di acqua (o latte)
1/2 cucc di miele
1/2 cucc di senape di Dijon
sale
pepe
erba cipollina

Preparazione
Lavare ed affettare tutte le verdure a julienne.

Unire cottage cheese, acqua e olio e frullare con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una consistenza cremosa ed omogenea.
Aggiugere la senape, il sale, il pepe e mescolare bene. Versare in una ciotolina e guarnire con l’erba cipollina.

A questo punto la vostra salsa light è pronta e potrete usarla per condire la coleslaw.
Se volete una salsa meno densa potete aggiungere un cucchiaio in più di latte o acqua.

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Se siete interessati a leggere la  storia della coleslaw vi consiglio questi articoli:
Culinary Lore: http://www.culinarylore.com/food-history:where-does-coleslaw-come-from
The old Foodie: http://www.theoldfoodie.com/2006/10/in-name-of-coleslaw.html