Tag "light"

Fish and chips light

fish and chips2

Qui a Dubai ci sono ristoranti di tutti i tipi e di fronte casa ne abbiamo uno che è specializzato in fish and chips. Erano giorni che ne avevo voglia ma non volevo cedere alla frittura ipercalorica e così, prendendo ispirazione da  questa ricetta della fantastica Namiko di Just One Cookbook, ho preparato un fish and chips light al forno.

Temevo che la cottura al forno non avrebbe dato quella stessa panatura dorata e croccante, ma il trucco della pre-tostatura del panko è stato formidabile ed è fondamentale per l’ottima riuscita della ricetta.

Il panko è il tipico pangrattato giapponese, a me piace moltissimo e lo avevo già provato tempo fa con i gamberi.  Dovreste trovarlo facilmente nei supermercati asiatici.

Ingredienti (per 2/3 persone)
4 filetti di merluzzo (circa 450 gr)
1 tazza di panko
2 cucchiai di olio
1 uovo sbattuto
1/4 di tazza di farina
2 patate medie
sale
pepe
rosmarino

Preparazione
Versare il panko in una padella antiaderente, aggiungere 1 cucchiaio di olio ed il sale e far tostare mescolando fino a doratura. E’ importante mescolate delicatamente ma con frequenza e togliere subito il panko dalla padella non appena dorato, altrimenti continuerà a cuocere e si brucerà. Tenere il panko da parte.

Distribuire la farina in un piatto. In un altra piatto sbattere l’uovo. Passare i filetti di merluzzo prima nella farina, e poi nell’uovo ed in fine nel panko tostato, facendo in modo che tutta la superficie sia ben coperta. Disporre i filetti in una teglia rivestita da carta forno e cuocere in forno preriscaldato a 200°C per circa 20 – 30 minuti.

Lavare bene le patate ed affettarle finemente con una mandolina senza togliere la buccia. Disporle su una teglia rivestita di carta forno senza sovrapporle, spennellarle con un po’ di olio, condire con sale, pepe e rosmarino ed infornarle insieme al pesce a 200°C per 15 minuti o fino a doratura. Se necessario cuocere le patate in più mandate.

 

 

Coleslaw con salsa light

coleslaw

La coleslaw (o cole slaw) è un’insalata a base di cavolo cappuccio, tagliato molto finemente.

Ha una storia interessante: le sue origini sono olandesi (il nome deriva infatti dalla parola fiamminga koolsla, in cui  “kool” significa cavolo e “sla” è l’abbreviazione di insalata). Tra il XVII e XVII secolo, i moltissimi olandesi che emigrarono negli USA – in particolare a New York che non a caso era originariamente  chiamata New Amsterdaam – ne diffusero la ricetta. La base è appunto il cavolo cappuccio, al quale si possono aggiungere altre verdure come ravanelli, carote, peperoni. Nel corso degli anni è stata poi aggiunta anche la salsa con maionese (invenzione del XVIII secolo), che può però essere sostituita anche da panna acida o latticello (buttermilk).

Io ne ho preparata una versione light, ossia ho rivisitato la salsa facendo a meno della maionese e utilizzando invece il cottage cheese, che ho frullato per rendere più cremoso e ho poi insaporito con senape, miele, sale e pepe.  La senape gli ha dato un po’ di piccantezza mentre il miele ha bilanciato la nota acidula tipica di questo formaggio.

Ingredienti (per 1 porzione)
1/4 di cavolo
1/2 carota
2-3 ravanelli
1/2 cetriolo
1 falda di peperone rosso
cottage cheese (jocca), circa 90g
1 cucc di olio
2 cucc di acqua (o latte)
1/2 cucc di miele
1/2 cucc di senape di Dijon
sale
pepe
erba cipollina

Preparazione
Lavare ed affettare tutte le verdure a julienne.

Unire cottage cheese, acqua e olio e frullare con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una consistenza cremosa ed omogenea.
Aggiugere la senape, il sale, il pepe e mescolare bene. Versare in una ciotolina e guarnire con l’erba cipollina.

A questo punto la vostra salsa light è pronta e potrete usarla per condire la coleslaw.
Se volete una salsa meno densa potete aggiungere un cucchiaio in più di latte o acqua.

coleslaw

Se siete interessati a leggere la  storia della coleslaw vi consiglio questi articoli:
Culinary Lore: http://www.culinarylore.com/food-history:where-does-coleslaw-come-from
The old Foodie: http://www.theoldfoodie.com/2006/10/in-name-of-coleslaw.html