Monkey bread

Monkey bread

Mi piacerebbe avere una bella storia da raccontarvi su questo dolce, potermi dilungare sull’origine del nome, a dir poco singolare, e condire il tutto con qualche aneddoto curioso…e invece no,  sono costretta ad ammettere mio malgrado che ne so davvero poco! Non che non abbia cercato di informarmi, è che pare che nessuno sia riuscito ancora nell’impresa di ricostruire la storia di questo dolce (se non ipotizzare che sia comparso per la prima volta negli anni ’50). Io fino a pochi giorni fa non ne avevo mai sentito parlare, eppure sembra che sia un grande classico della cucina nordamericana e che allieti ogni giorno la colazione di milioni di persone. Non a caso, la ricetta che vi propongo io viene dalla rivista Canadian Living, numero di dicembre 2011.

E’ stata una di quelle ricette che ti colpiscono a prima vista, una di quelle che appena le vedi ti fanno esclamare “wow” e ti fanno pensare che vorresti farla anche tu e vorresti farla subito, e vorresti che venisse proprio così come nella foto e che fosse buona come te la immagini. Non so se sono riuscita nel mio intento, certo è che ho fatto di tutto perchè venisse bene, persino passare quasi 40 minuti con la mano pigiata sulla manovella di accensione dell’infausto forno a gas per tenerlo acceso…ma questa storia ve la racconto la prossima volta…

Torniamo a lui, al Monkey bread, ovvero “pane delle scimmie”. In sostanza si tratta di un pane dolce arricchito di gocce di cioccolata, diviso in panetti che poi vanno passati singolarmente nel burro fuso e in seguito in un mix di zucchero e cacao. I panetti vanno poi posizionati in uno stampo a ciambella uno sopra l’altro. La particolarità sta nel fatto che il pane non va tagliato con il coltello, ma si mangia staccando le palline con le mani.

Nonostante i miei problemini con il forno, l’ho trovato delizioso, soprattutto quando era ancora caldo. Me lo sono gustato appena sfornato, con una tazza di tè fumante, mentre dalla finestra guardavo la fitta neve scendere su Cesena. Il top.

Ingredienti
730g farina
120g zucchero
2 uova
55g burro
75ml di acqua tiepida
200ml latte
1 bustina di lievito di birra disidratato (7g)
un pizzico di sale
100g gocce di cioccolato

per la copertura
80g circa burro fuso
3/4 bicchiere di zucchero semolato
3/4 bicchiere di zucchero di canna
1 cucc.ino di cacao amaro

per la glassa**
2-3 cucc. circa di zucchero a velo vanigliato
1-2 cucc.ini di latte

Procedimento
Scaldare l’acqua sul fornello o nel micronde fino a renderla tiepida. Sciogliervi dentro un cucchiaio di zucchero e versarvi il lievito. Lasciar riposare per 10 minuti fino ad avere un composto schiumoso. Trascorsi i 10 minuti, unire il restante zucchero, il burro fuso, le uova, il sale e il latte. Mischiare per combinare il tutto ed aggiungere metà della farina. Continuare a mescolare ed aggiungere a mano a mano la restante farina. Trasferire l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata e impastare fino ad avere una pasta liscia ed elastica, aggiungendo a mano a mano le gocce di cioccolata. Mettere l’impasto in un ampio contenitore  imburrato. Coprire con un panno e riporre in luogo caldo e riparato per almeno 1 ora e mezza o fino a che l’impasto sia raddoppiato in volume.

Mettere l’impasto lievitato su una spianatoia e appiattirlo con le mani. Ricavare delle palline di pasta della grandezza di una pallina da ping pong (dovreste ottenere dalle 24 alle 30 palline). Fondere il burro e versarlo in una ciotola (per il burro sono andata ad occhio. Ho iniziato sciogliendone circa 40g  e poi a mano a mano che terminava ne scioglievo altro). In un piatto mischiare i due zuccheri e il cacao. Passare le palline prima nel burro e poi nel mix di zucchero in modo che ne siano totalmente ricoperte. Posizionare le palline in una teglia a ciambella con fondo rimovibile sovrapponendole in due strati. Lasciar lievitare in luogo tiepido per circa 40 minuti.

Monkey bread

Infornare la teglia in forno preriscaldato a 180°C e cuocere per circa 40-45 minuti o fino a doratura.

Rimuovere la teglia dal forno e far raffreddare per 10 minuti. Nel frattempo preparare la glassa con lo zucchero a velo e il latte. Le dosi che che ho dato sono ad occhio, l’ideale sarebbe avere una glassa densa in modo da non colare completamente dal dolce e da mantenere un colore bianco brillante, quindi attenzione perchè aggiungendo troppo latte la glassa diventerebbe troppo liquida e semi trasparente.

Una volta decorato il dolce servire immediatamente.

Monkey bread

Con questa ricetta partecipo al contest “Brunch or Breakfast

“Monkey bread”, in Canadian Living, numero di Dicembre 2011.

6 commenti

  • Comment author
    Juls @ Juls' Kitchen 4 Febbraio 2012@11:31

    che buffo che è! origine nota o meno, io credo che da oggi diventerà il dolce delle tue colazioni sotto la neve, ed ecco che avrà la sua storia personalissima e unica! bella che è la foto!

  • Comment author
    Valeria 4 Febbraio 2012@12:31

    ti è uscito bellissimo, e quei granelli di zucchero sopra sono micidialmente tentatori. Ha ragione Juls, che importa l’origine e la storia, a volte è bello farsene una da sé 🙂 buon weekend!

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    Marina 4 Febbraio 2012@14:53

    Mamma mia… ma quanta neve sta facendo da te, incredibile!
    Questo dolce a me sconosciuto ha un bellissimo aspetto e l’idea di non tagliarlo ma spezzare le varie palline con le mani lo rende ancora più goloso. A presto

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    Roberta 4 Febbraio 2012@20:02

    @ Juls: hai ragione Giulia, adesso rimarrà impresso nella mia memoria come il dolce della nevicata del secolo!! 🙂

    @Valeria: Grazie Valeria! Tu, che ormai sei di famiglia italo-americana, lo conoscevi?

    @Marina: E’ indescrivibile la quantità di neve che c’è qui, è un paesaggio surreale! Da te nevica? Eh si, il fatto che è a palline lo rende più goloso e più facile da mangiare…ogni volta che ci passo davanti lo spilucco!

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    valentina 7 Febbraio 2012@18:34

    bellissima questa ricetta! Grazie , mi unisco volentieri ai tuoi sostenitori! ho inserito la ricetta in elenco nella pagina dedicata al contest

  • Pingback: Citrus steamed pudding | I Love Cooking

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